LA MORFOGENESI MATEMATICA DELL’UNIVERSO
parte III

LA MATEMATICA ARMONICA NELLA STRUTTURA DEL NUMERO PURO
E NELL’UNIVERSO SENSIBILE IN QUANTO ENTITÀ NUMERABILE

Sezione prima :
LE DIFFICOLTA’ NEL GIUNGERE AL CUORE DELLA MATEMATICA CHE HA DATO
ORIGINE AL PROGETTO DELLA GRANDE PIRAMIDE NEL CONTESTO DELLA
PROBLEMATICA GLOBALE DELLA MATEMATICA ARMONICA

IL TERRORE DOLCE

Niente è più esiziale di quel terrore che ci toglie la libertà di percepire la nostra illibertà, anzi che ci induce addirittura a considerare libertà la nostra illibertà. Per quanto questo terrore possa apparire dolce – è quello del «mondo libero» – , esso è un terrore duplice poiché non solo terrorizza la nostra esistenza, ma anche lo sguardo con cui guardiamo la nostra esistenza, sottraendoci dunque la capacità di riconoscerci come non liberi. Quella che noi oggi definiamo come la «nostra libertà» è, quasi senza eccezioni, la condizione che dobbiamo a questo terrore duplice. Mi sembra del tutto improbabile che le chances dell’umanità si trovino oggi nelle mani degli abitanti del «mondo libero». Più verosimilmente, nelle mani di coloro che devono ancora soffrire sotto un regime di terrore più primitivo e dunque più esplicito; che sentono ancora in ogni momento di non essere liberi; e ai quali non è stata dunque ancora sottratta la libertà di pensare alla liberazione.

Gunther Anders

It is true that one-man, monarchical rule, which the ancients stated to be the organizational device of the household, is transformed in society – as we know it today, when the peak of the social order is no longer formed by the royal household of an absolute ruler – into a kind of no-man-rule. But this nobody, the assumed one interest of society as a whole in economics as well as the assumed one opinion of polite society in the salon, does not cease to rule for having lost its personality. As we know from the most social form of government, that is, from bureaucracy (the last stage of government in the nation-state just as one-man rule in benevolent despotism and absolutism was its first), the rule by nobody is not necessarily no-rule; it may indeed, under certain circumstances, even turn out to be one of its cruellest and most tyrannical versions.

Hanna Arendt

COME IN UN TRITTICO I

Firenze, Febbraio – Luglio 2021, Libreria Libri Liberi

1. PANDEMIA

Resta che qualcosa è accaduto
forse un niente, che è tutto.
E. Montale

Complice fra l’altro il coronavirus
o quel che diavolo possa essere o non sia
sono tre anni o giù di lì
che neppure più ti rivedo
eppure anche così
nemmeno un minuto
nemmeno un istante hai cessato
d’essere mia.

Mi sei dentro come un vuoto
come un voto
come una malattia
e perciò ti possiedo
come solo la foglia può possedere
il vento in cui vola via
e così ti adoro
come solo un pazzo può adorare
la rosa profonda
della sua follia.

2. L’A(N)NO DEL COVID

Descreo de la democracia,
ese curioso abuso de la estadística
J. L. Borges

La mia vita
se vita ancora
la posso definire
è stata uno schifo totale
(se schifo ancora la posso definire).

Tutto sommato però
sono contento di averla vissuta
(anche se non la rivivrei due volte).

Non mi vaccino però
in primo luogo
perché temo effetti collaterali
di lungo periodo,
in terzo luogo
perché spero di prendere il covid in forma grave
e di morire,
anche perché
oggi come oggi in italia
(la minuscola in questo caso non è un errore:
è un orrore
un terrore
l’estrema costrizione all’obbligo!)
se muori di qualche altra cosa
(per esempio: se ti suicidi
buttandoti da un ponte o sotto un treno)
c’è il rischio che le autorità ti dichiarino
ufficialmente ancora vivo.

3. CONTRO LA PESTE INSORTI

« All’armi fratelli, all’armi
siamo ai ferri corti!
Il tempo passa
e se continua così
dentro di un po’
saremo tutti morti! »

COME IN UN TRITTICO II

Firenze, 7 ottobre 2023 e sgg., Shake Café

1.RIPENSANDO A MONTALE

In principio era il nulla
l’abisso
il vuoto primordiale.

Poi venne l’essere
e fu il primo e più eminente esempio
di un rimedio peggiore del male.

2.IL PRIMO DELLA LISTA

Il mestiere più antico del mondo
mi si dica
quale mai può esser stato:
il politico oppure
il giornalista?

3.IL CINESE SFINITO

Chi dà la colpa agli altri
è lontano dalla meta.
Chi dà la colpa a sé stesso
è a metà strada.
Chi non dà la colpa a nessuno
è arrivato.
(Saggio è dunque colui
che non è mai partito?)

Capitolo Primo parr. 103 – :

I “numeri” della scienza empirica nella matematica armonica e i problemi teorici connessi con il loro trattamento puramente matematico

132.

Questo inizio di indagine sulla teoria della relatività in rapporto alla matematica armonica sembra molto interessante, ma siamo costretti a interromperlo, o, come forse è più corretto scrivere, a deviarlo, diciamo così, in senso critico. Perché senz’altro c’è un senso in cui la matematica armonica si adatta al sistema delle costanti della fisica, in un modo
che sembra a volte persino stupefacente. E, in questo senso, possiamo dire che la matematica armonica percepisce questo “adattarsi come un guanto” come una reciproca conferma della validità di codesto sistema non meno che dei propri metodi e delle proprie ipotesi. Metodi e ipotesi che giungono infine a concepire il sistema delle costanti della fisica come un infinito sistema di frattali che infinitamente si contengono l’un con l’altro entro un sistema sessagesi-decimale in cui la trigonometria ha un ruolo assolutamente decisivo. Questo infinito e reciproco contenersi-generarsi di tali costanti lo abbiamo descritto anche come un sistema di frattali-matrioska, contenuti e generati in uno spazio di tipo particolare, lo spazio armonico (o spazio matrioska) in cui ogni punto deve essere immaginato come infinitamente contenuto e infinitamente contenente tutti gli altri.
Questa sarebbe fra l’altro anche la concezione che la matematica armonica ha di quella strana situazione per cui una particella viene a trovarsi in una “sovrapposizione di stati”: una tale condizione, come anche viene specificato dalla funzione d’onda di Schrödinger, può avvenire solo in uno spazio dove ogni punto è legato all’altro – e dunque – in un certo senso – coincide con ogni altro – per mezzo di quello che potremmo anche chiamare “il principio di conservazione dell’Uno” (e che Born ha chiamato “probabilità complessiva di osservare una particella” che, ovviamente, deve risultare per forza di cose pari a 1). Fuori da un tale spazio armonico, i punti dello spazio non sono affatto sovrapposti, e le informazioni, come tutti sperimentiamo nella vita quotidiana, non possono spostarsi a una velocità maggiore di quella della luce (entro lo spazio armonico, propriamente parlando, le informazioni non viaggiano affatto, dato che, in un senso profondo, ogni punto coincide-contiene tutti gli altri; quindi, l’informazione che si trasmette a un singolo punto (tramite, per esempio, quel che i fisici chiamano “misurazione”, ovvero l’interferenza di un sistema armonico con un altro ad esso estraneo), è trasmessa contemporaneamente a tutti gli altri)). Vi è naturalmente il problema della coesistenza fra lo spazio armonico (o delle sovrapposizioni di stati, o, come altrimenti si potrebbe dire: spazio della coerenza) e quello ordinario (quello della decoerenza). Anche in questo caso, molto probabilmente, per risolvere il problema dovremo far ricorso al concetto di spazio matrioska. Solo che, in questo contesto, dovremo immaginare che lo spazio armonico sia contenuto in quello ordinario, e che ogni punto dello spazio armonico contenga a sua volta quello ordinario. Certo, ci rendiamo conto che, in questo momento, non possiamo fornire una teoria coerente, in cui tali spazi, lo spazio armonico e quello ordinario, si contengono a vicenda. Ma, come abbiamo detto, la possibilità di costruire le costanti della fisica come dei potenzialmente infiniti sistemi di frattali matrioska, connessi con gli intorni numerici di interesse, ci sembra un indizio, per quanto ancora molto vago, della possibile verità della nostra visione del problema, che però in questo momento – dobbiamo riconoscerlo – non vale molto di più di una mera speculazione filosofica.
Se vogliamo avere un esempio secondo noi molto suggestivo della straordinaria naturalezza con cui le costanti della fisica possono essere inserite in tali sistemi di “frattali matrioska” possiamo cominciare dando un’occhiata a quel che accade applicando il modulo 360° all’inverso del valore “ufficiale” della costante di Planck. Quel che ne risulta è un angolo da cui deriva in modo semplice e diretto un valore di una versione della costante di Planck di uso molto corrente, ovvero di « ħ.tab = h.tab/2π ». In maniera appena più complessa, ne vengono fuori un valore della costante di Boltzmann non distante da quello standard, uno della costante gravitazionale, altri due valori di « ħ » e, in maniera un po’ stravagante, uno di « h » (altri ne potrebbero venir fuori, ma in questo momento vogliamo mostrare solo delle connessioni per quanto possibile ovvie e lineari)
h.tab = 6,62607015e-34
x = 1/h.tab = 1509190179642151841691564343006540.611405993037969874194585760611061444919
= (360 ∙ 4192194943450421782476567619462) + 220°,61140599303796987419458576061
ħ.1 = -10-25 ∙ 6sen x = 1,0541652137143025167328811604546e-34
h.1 = h.1 ∙ 2π = 6,62351538214953428571730413294e-34
y = x mod 360° = 220°,61140599303796987419458576061
G.1 = 1078 ∙ 2 ∙ (180/π)4 ∙ 1/sinh y = 6,6716653385968274022488017250562e-11
kB.1 = 1041 ∙ (180/π)18 ∙ 1/sinh y = 1,3706327710346732042033152768107e-23
55sen z = 1/sinh y = 3,0953782593915611886294019407642e-96
z = 15°,589493131443487092905640147013
w = sinh z = 2947140°,5433165385492099811891971 =
= (360° ∙ 8186) + 180°,54331653854920998118919705702
ħ.2 = -10-36 ∙ 1/sen w = 1,0545719509351312863109534668017e-34
h.1 = ħ.2 ∙ 2π = 6,6260709874793286695976596586599e-34
ħ.3 = 10-36 ∙ 1/tg w = 1,0545245372674497179693610954282e-34
h.2 = ħ.3 ∙ 2π = 6,6257730786191923437855130746745e-34
u = w mod 360° = 180°,54331653854920998118919705702
h.3 = 10-36 ∙ 1/[(u : 360°) – 1/2] = 6,6259716842283019478873693791089e-34
hPlanck.1 = [(-105 ∙ 2sen u) – 10] ∙ 10-34 = 6,5501200982925784458374699344606e-34
hPlanck.2 = [(105 ∙ 2tg u) – 10] ∙ 10-34 = 6,5508644536010761097157178839437e-34

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